Sotero promette nuove strutture

Fabrizio Sotero tra i banchi di scuola

Fabrizio Sotero mentre illustra i progetti per Trani

Fabrizio Sotero, avvocato civilista e Assessore al Turismo della città di Trani è stato coinvolto per un’intervista dagli alunni del PON “Giornalismo e comunicazione, la scrittura del web” nell’ambito della ricerca degli ex alunni del Liceo V.Vecchi.

E’ qui, tra i banchi e i corridoi che nasce il suo amore per la politica. Amore che continua a coltivare tutt’oggi con iniziative che puntano a portare Trani sulla bocca di tutto il mondo.

L’assessore ha affermato che ha in mente diversi progetti per la sua città e per far incrementare il il turismo tranese. Già di alcune inziative si sono visti i frutti. E’ il caso di “Trani a gogo” costituito da diversi appuntamenti durante i quali si potranno visitare i diversi monumenti di Trani, come il castello Svevo o la Cattedrale, pagando un ticket. Poi c’è “Trani International Festival”: un festival che, secondo il volere di Sotero dovrebbe diventare annuale, cosicchè i visitatori abbiano chiaro il riferimento temporale e siano in grado di prenotare con adeguato anticipo la trasferta; ed è anche per questo motivo per cui Sotero ha preferito puntare l’attenzione su due grandi eventi piuttosto che decine di eventi minori, che poi si perdono nel tempo e non “destagionalizzano” nè incrementano il turismo.

Sotero ha promesso agli alunni, rispondendo ad una loro domanda-critica sugli spazi ludici per i bambini, che farà costruire altri luoghi dove i bambini possano divertirsi ed avere i loro momenti di gloria.

Antonio Notarpietro

TENDINITE O WHATSAPPITE?

ImmagineWhatsapp è un servizio di messaggistica istantanea gratuito usato ormai da tutti . Dal manager di una grande azienda allo studente liceale che spreca la maggior parte del sul tempo davanti allo schermo del cellulare. Una febbre da telefonino che ha ormai colpito tutti, costringendo a mettere da parte occasioni più significative come una passeggiata al parco o una cena tra amici. Qualunque nostra azione è ormai accompagnata dal telefono che quasi ipnotizzandoci con i suoi servizi ci impedisce di godere a pieno di quei momenti genuini e sani che costituivano anni fa la vita dei più grandi che ahimè sono vittime anche loro di quella trappola chiamata whatsapp.

Cos’è allora la whatsappite? La whatsappite è il nome non scientifico di una “patologia” che potrebbe colpire chi fa un uso smodato di questa applicazione ; quest’ultima infatti potrebbe creare seri problemi di salute come dolori e gonfiore alle articolazioni di braccia e mani. Un male che colpisce appunto chi si fa troppo “prendere la mano” da questo servizio di messaggistica.

Lesioni causate da un cosiddetto “sforzo ripetitivo” possono quindi costringere ragazzi e adulti a fronteggiare il medico che potrebbe diagnosticare loro una comune tendinite, quando in realtà si parla (non usando un linguaggio medico corretto) di whatsappite. Attenzione però, il problema non è whatsapp, che consente di scambiare messaggi in modo gratuito, bensì chi ne fa un uso troppo esagerato non tenendo quindi conto delle conseguenze.

Ragazzi quindi un consiglio : spegnete il cellulare in un qualsiasi momento della giornata e godetevi un panorama, mangiate un gelato, disegnate , scrivete , vedete un film o passate del tempo con la persona che amate , quello non potrà mai mandarvi dal dottore.

di Nicola Ruggiero (alunno della IV C, “amico” del PON Giornalismo”

Registro Elettronico: strumento valido?

Prof. sul fronte del si e sul fronte del no

Durante l’orario di lezione, la redazione del Circondario di Trani ha intercettato due prof. per conoscere il loro parere su utilità e ed efficenza del Registro Elettronico.
Il feedback è discutibile: la prof.ssa Maresa Anastasio, insegnante di lettere, è propensa al suo uso perché crede sia un valido strumento in mano ai genitori, per valutare il rendimento scolastico dei propri figli.
Di parere del tutto opposto, la prof.ssa Iride Ventura, insegnante di matematica e fisica, che crede che, per i genitori, sia più utile il colloquio diretto con i docenti interessati. Del resto il perché di un voto va spesso specificato.
Altro risvolto della medaglia, quello negativo, che riguarda le continue mancanze di rete, ma i pareri sono a favore del miglioramento col tempo.

Lucia Sansaro, Marco Cardinale

PON IN PILLOLE: FACCIAMO MUSICA IN GRUPPO

“Musica maestro”! È ormai giunto al termine dopo trenta ore di lavoro il P.O.N. “Facciamo musica in gruppo”, che, alla sua prima sperimentazione, ha accolto più di venti adesioni. Un successo che il prof. musicista Giovanni Cassanelli, docente tutor del P.O.N. per il liceo Vecchi, commenta in questi termini: ‹‹Per essere al primo anno, i risultati in ambito musicale sono stati ottimi. E’ stata una bella opportunità di cooperazione fra gli studenti, in particolare fra quelli più esperti, che hanno fatto da tutor a quelli alle più prime armi››.

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I ragazzi del PON “Facciamo musica in gruppo”

Attendiamo, curiosi, di poter ascoltare cosa hanno combinato in questi mesi, durante i concerti (da confermare) che si svolgeranno al castello Svevo di Trani, il 9 Maggio nell’ambito della  Festa dell’Europa e in una festa di fine anno, con cui il Liceo Vecchi vuol concludere le attività didattiche traendo un bilancio di quanto realizzato. 

 Antonio Papagni, Alessandro Notarpietro

Dietro le quinte dei viaggi di istruzione: ecco come ti scopro il lato nascosto del prof.

ImmagineIl giorno 3 aprile la prof.ssa Giovanna Germinario, insegnante di scienze motorie e referente dei viaggi d’istruzione per il liceo Vecchi, ha concesso alla redazione del Circondario di Trani, un’intervista inerente il suo incarico secondario a scuola. Piuttosto concisa, spiega i motivi per cui biennio e triennio hanno gite con durata diversificata: l’età

Ad influire sulle decisioni inerenti le mete, la durata, le attività da svolgersi in “gita”, è il collegio docenti, presieduto dalla preside. Anche la docente referente ha un potere decisionale. E’ proprio per questo che la preside la incarica principalmente di organizzare i viaggi di istruzione destinati agli alunni del triennio.

 Ma come sono cambiati i viaggi d’istruzione nel tempo? La prof. ci spiega che tra i suoi anni ed oggi: le differenze sono sostanziali l’organizzazione era molto più libera, lasciata quasi completamente la decisione agli studenti.

“Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.” – John Steinbeck ( “Viaggio con Charley”, Rizzoli, 1962)

Lucia Sansaro – Antonio Notarpietro – Marco Cardinale

da qualunque prospettiva lo si guardi, da una vetta o dall'interno di un pullman, questo rifugio non può non trasmettere sicurezza e rappresentare un punto di riferimento per chiunque si cimenti in escursioni entro queste zone.

da qualunque prospettiva lo si guardi, da una vetta o dall’interno di un pullman, questo rifugio non può non trasmettere sicurezza e rappresentare un punto di riferimento per chiunque si cimenti in escursioni entro queste zone.

Non c'è niente di meglio di una foto di gruppo in  cima alla vetta, testimonianza dell'obbiettivo raggiunto

Non c’è niente di meglio di una foto di gruppo in cima alla vetta, testimonianza dell’obbiettivo raggiunto

in basso a sinistra è possibile vedere il rifugio. Tanto lunga la salita, quanto piacevole questa vista, che assieme al profumo delle salsicce che stavano arrostendosi per il nostro pranzo, hanno invogliato anche la nostra discesa

in basso a sinistra è possibile vedere il rifugio. Tanto lunga la salita, quanto piacevole questa vista, che assieme al profumo delle salsicce che stavano arrostendosi per il nostro pranzo, hanno invogliato anche la nostra discesa

qualcuno disse -lo sforzo fisico è adatto solo agli uomini più forti- chiunque sia stato, probabilmente non aveva conosciuto le nostre ragazze

qualcuno disse -lo sforzo fisico è adatto solo agli uomini più forti- chiunque sia stato, probabilmente non aveva conosciuto le nostre ragazze

continuiamo il nostro cammino, cercando di orientarci con la carta e seguendo gli elementi naturali presenti

continuiamo il nostro cammino, cercando di orientarci con la carta e seguendo gli elementi naturali presenti

ecco a noi la guida.un po' attempata nel suo aspetto, ma lungo la salita, mentre tutti arrancavano chiedendo quanto distante fosse l'arrivo, questo passeggiava  con la spensieratezza che s'addice a chi ha vissuto tutta la vita tra questi monti

ecco a noi la guida.un po’ attempata nel suo aspetto, ma lungo la salita, mentre tutti arrancavano chiedendo quanto distante fosse l’arrivo, questo passeggiava con la spensieratezza che s’addice a chi ha vissuto tutta la vita tra questi monti

vedendo la prima curva finire nel nulla, eravamo incuriositi nel sapere dove ci avrebbe portati, ma di certo non  ci saremmo mai aspettati che la cima sullo sfondo sarebbe stata la nostra meta ed a posteriori, dico che se l'avessimo saputo prima, forse non ci saremmo avventurati in un'impresa così faticosa.

vedendo la prima curva finire nel nulla, eravamo incuriositi nel sapere dove ci avrebbe portati, ma di certo non ci saremmo mai aspettati che la cima sullo sfondo sarebbe stata la nostra meta ed a posteriori, dico che se l’avessimo saputo prima, forse non ci saremmo avventurati in un’impresa così faticosa.

I PON DEL VECCHI IN PILLOLE / SCIENZIATI ALL’OPERA!

 

I laboratori di scienze del Liceo Vecchi

I laboratori di scienze del Liceo Vecchi

La redazione del Circondario di Trani è riuscita a intervistare i ragazzi del PON di Scienze, che si tiene settimanalmente presso i laboratorio del Liceo Vecchi.

I protagonisti del PON di Scienze

I protagonisti del PON di Scienze

4 gruppi di ragazzi, per 30 ore vivono la scienza (quella che avevano appreso solo dai libri) sperimentalmente. Divertimento e dedizione, le parole d’ordine di un “esperimento” che porterà i ragazzi a realizzare alcuni power point.

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Marialaura intervista i protagonisti del PON

“La partecipazione-ci dichiara la docente- è assidua su un gruppo abbastanza numeroso, incuriositi riescono ad applicarsi decisamente meglio”.

Alla domanda “cosa proporreste per migliorare questo PON?” gli alunni, motivati, hanno risposto: “ aumenterei i momenti passati dietro il bancone da laboratorio per sperimentare di più e toccare con mano cosa vuol dire davvero SCIENZA”.

Che altro aggiungere?

Buon lavoro scienziati!

Simonetta Favuzzi – Marialaura Soldano

FRANCESCO ROSSI, IL GIORNALISTA PROFESSIONISTA EX ALLIEVO DEL VECCHI CI RACCONTA DELLA SUA GAVETTA

Francesco Rossi in visita al Vecchi

Francesco Rossi in visita al Vecchi

Giornalista professionista ed ex alunno del liceo Vecchi, Francesco Rossi, ha incontrato gli alluni del P.O.N. “giornalismo e comunicazione, la scrittura nel tempo del web” per raccontare la sua storia.

Si è diplomato nel 1984 quando il Vecchi occupava l’immobile nei pressi della Villa Comunale in cui oggi ha sede l’Istituto G. Bovio. All’epoca, i liceali erano poco più di 200 (al contrario degli attuali 600 e più) e le scorrerie più che frequenti:  “capitava spesso che compagni di classe marinassero la scuola per un giro in  villa comunale. Oppure ci si calava dalle finestre”, ci racconta.
Erano momenti di evasione, da una scuola, intesa come istituzione, fin troppo rigida: “All’epoca si bocciava facilmente, tanto è che, iscritti in 27 al primo anno di studi, ci ritrovammo agli esami di maturità in 11. C’era poco da scherzare”.

Proprio quegli anni, i fantastici “80’s” delle radio libere e delle prime tv private, hanno risucchiato Francesco Rossi nel mondo della comunicazione.

E la sua, quella che ci racconta, è la storia esemplare di una gavetta professionale, di quelle che oggi, a noi aspiranti giornalisti è negata.

Fu nei mesi successivi alla maturità e precedenti all’iscrizione alla facoltà di Scienze Politiche – “L’unica – spiega Rossi – che all’epoca forniva una formazione completa in termini umanistici e giuridici – che maturò la prima  occasione di praticantato”.

Nel 1985 iniziò a lavorare per “Radio Luna” (situava in via Andria). “ Ricordo una telefonata che mi raggiunse una sera, poteva essere  mezzanotte o l’una, mentre trasmettevo musica Jazz. Era la panetteria vicina, che mi chiedeva di smetterla col jazz: Volevano i melodici napoletani, la “musica sincera”.

Quella prima occasione fu però un banco di prova e così, notato dalle emittenti locali, prese a collaborare con diverse realtà dell’informazione locale. Si occupava di sport, girando l’italia da telecronista. “All’università  non ero quasi mai presente e passavo spesso il weekend fuori casa per seguire la (ormai ex) squadra di calcio femminile e quella maschile locali”.
Nel 1996 iniziò a lavorare con la testata “Bari Sera” – all’epoca unica testata pomeridiana – occupandosi di Cronaca e cronaca politica:  ulteriore occasione di gavetta tra le aule del tribunale.

Oggi lavora contemporaneamente per l’emittente televisiva Teledehon e sul web per il network live (gestisce Bisceglielive.it e Tranilive.it) , nonché per la testata tarantina www.tarantobuonasera.it

Internet è una benedizione per chi ha imparato le regole del giornalismo “di strada”. – ci racconta – Puoi essere ovunque e sempre, se sai fare bene il tuo lavoro”.

Stefania Lignola

LO SKIPPER PRODIGIO VALERIO GALATI, EX DEL LICEO VECCHI: “DEL LICEO S0LO SPLENDIDI RICORDI”

Valerio Galati

Valerio Galati

Tra gli ex allievi del Vecchi che hanno fatto carriera, figura Valerio Galati, prodigio della vela tranese, classe 1993. All’iniziare del nuovo anno e della nuova stagione agonistica, dopo una pausa invernale dedicata interamente ad un allenamento, lo attendono nuove prestigiose regate.

Lo skipper, nominato dalla FIV ancora una volta come timoniere dell’equipaggio azzurro di Match Race under 23, regaterà ai primi di luglio sul Lago di Ledro per il Mondiale Universitario per poi spostarsi dopo venti giorni ad Helsinki per il Mondiale Under 23; e ancora ad agosto in Polonia per gli Europei Under 23.

A marzo ha concluso   la prima tappa dell’ Italia Cup  e dopo pochi giorni a Palma di Maiorca ha solcato i mari della Isaf World Cup. A fine aprile e ad inizio maggio Galati parteciperà invece a due regate sul Lago di Garda: l’Europa Cup a Malcesine e l’Eurolymp a Riva del Garda. Obiettivo:  fare massimo tesoro di esperienze e di tecnica in vista del CICO di settembre, il Campionato Italiano Classi Olimpiche, vero obiettivo dell’anno.

Ma chi è veramente Valerio Galati? Gli abbiamo fatto delle domande per conoscerlo.

Quando è iniziata la tua passione per la vela? Durante gli anni del liceo?

La passione per il mare è nata molto prima del liceo, addirittura prima degli anni delle elementari. Mio   padre mi portava per mare in gommone,  sia in estate che nelle stagioni meno calde. Restavo ore ed ore per mare e, specialmente quando l’acqua era troppo fredda per fare il bagno, giovaco con qualsiasi cosa mi capitasse per le mani. E’ incredibile quante cose ci siano e si possano fare in uno spazio di cinque metri. Quelle giornate mi hanno permesso di apprezzare e imparare a convivere con tutte le situazioni meteo.

La vela l’ho scoperta dopo, all’età di otto anni. Ho frequentato un corso per bambini alla LNI di Trani e da lì non ho più smesso. Certo è che iniziavo questo sport come un “marinaio” esperto: avevo già una conoscenza e un rapporto con il mare molto stretto.

Nel 2011 hai raggiunto la Nuova Zelanda, credi che questa sia una tappa principale per la tua carriera?

Sì certamente è stata una tappa incredibile. Sono quelle esperienze che seppure durino pochi giorni o settimane, hanno la capacità di migliorarti come mesi e mesi di vita.

 

Altre tappe fondamentali della tua carriera velistica?

Sicuramente la prima vera soddisfazione è arrivata nel 2007, con il terzo posto alla Coppa Italia 555FIV, che è una barca per quattro persone.

Nel 2010 ho vinto il Campionato Italiano Under 19, per poi ripetere l’impresa nuovamente nel 2011, anno molto speciale e determinante. Ho regatato, oltre che in Nuova Zelanda a febbraio, nel Campionato Europeo Under 23 a settembre, che mi ha visto vincitore.

Nel 2012 ho deciso che era il momento di provare qualcosa di nuovo, cioè provare una classe olimpica. Dopo tanti anni di regate in equipaggio, ho optato per le regate in singolo sul Laser (barca di quattro metri). Ancora nel 2012 mi sono classificato al secondo posto al Campionato Italiano Assoluto e pochi mesi dopo ho raggiunto ancora il podio del Campionato Europeo giovanile classificandomi al secondo posto. L’anno dopo ho provato ha riportare a casa il titolo europeo, riuscendo a classificarmi però terzo.

Per questo 2014, posso dire che una regata estremamente importante è stata la Coppa del Mondo delle classi olimpiche, disputata ai primi di aprile in Spagna. Lì sono stato a contatto con tutti i più grandi velisti del mondo e confrontarmi con loro è stato un’enorme occasione di crescita.

Sei onorato di essere stano nominato dalla FIV ancora una volta come timoniere dell’equipaggio azzurro di Match Race under 23?

E’  la quarta volta che la Fiv mi nomina timoniere e questo per me significa molto,sento la fiducia che delle persone con grandi responsabilità hanno in me

Prossimo obbiettivo da raggiungere?

I prossimi obiettivi da raggiungere sono il podio al Mondiale Under 23 in equipaggio e un posto in top 10 al  Campionato Italiano delle classi olimpiche  con il Laser (singolo)

A quale sportivo ti ispiri?

Mi piace molto imparare dagli altri e per questo è necessario conoscerli nei pregi e difetti. Mi ispiro a tante persone, skipper e non, a tanti campioni che conosco e con cui ho la possibilità di parlare e confrontarmi. Non ho idoli come Valentino Rossi e Maradona semplicemente perchè non li conosco e non so come si comporterebbero al posto mio.

Qual è stato il momento più difficile della tua carriera sportiva?

Momenti particolarmente difficili non ne ho avuti. Ci sono state più che altro occasioni in cui alcuni rapporti umani si sono lesi, ma ho sempre trovato il modo di recuperare in fretta.

Che consiglio daresti a chi vuole avvicinarsi a questo sport?

Definirlo sport è quasi riduttivo, è un mondo che avvolge anche la sfera sportiva e lo stile di vita di chiunque lo pratichi. Vale la pena di avvicinarsi perchè può solo migliorare le persone.

Il motto che ti accompagna in questa “avventura” velistica?

Motti non ne ho. Penso che l’importante sia essere consapevoli di vivere nel presente per formare il futuro, senza guardarsi sempre indietro e lodarsi di vittorie o piangere le sconfitte

 Veniamo alla tua vita da studente. Come riesci a conciliare studi e sport?

Studio Giurisprudenza, purtroppo non posso frequentare le lezioni e questo mi dispiace perchè so che perdo l’occasione di ascoltare gente molto più colta di me. Lo studio lo concilio in base agli impegni,studio sicuramente molto di più quando non c’è vento, per il resto un’ora la mattina e un’ora il pomeriggio a casa, sui treni,in aereo,in albergo almeno qualche pagine riesco sempre a sfogliarla e fino ad ora i risultati sono stati buoni. L’arma vincente è quella di confrontarsi almeno con qualche amico prima di un esame

 Hai ricordi particolari del Liceo Vecchi?

Mi sono diplomato nel 2012. Del V.Vecchi ho solo bei ricordi. Ha fatto parte del mio equipaggio, è stata una scuola che mi ha aiutato molto a portarmi avanti nella vela. Devo ringraziare i dirigenti Gigante e Tannoia, e i professori Mastrofilippo, Marzocca Fata, Dell’Aquila, Seccia, i due Germinario, Sagliocca, Stella ,Lorusso. Ripeto che sono stati sempre molto disponibili e non hanno mai storto il naso per le mie assenza a scuola, mi hanno dato spazio per recuperare le lezioni e tutto quel che è servito a portare avanti scuola e sport nel migliore dei modi.

Stefania Lignola, studente e velista